• Il Formai de Mut dell'Alta Valle Brembana rappresenta da secoli il classico tipo di formaggio prodotto sugli alpeggi brembani. Il termine "Formai de Mut", infatti, tradotto dal dialetto bergamasco, significa letteralmente "formaggio di monte", indicando con tale termine in maniera specifica gli alpeggi collocati tra i 1.300 e i 2.500 metri di quota, sui quali pascolano tradizionalmente i bovini durante il periodo estivo. In Alta Valle Brembana, il clima fresco, l'abbondanza di acqua e la grande disponibilità di pascoli ricchi di essenze aromatiche, costituiscono le condizioni ideali per la produzione e la lavorazione del latte. Il formaggio estivo d'alpeggio si arricchisce di profumi ed aromi difficilmente riscontrabili nei prodotti ottenuti negli altri periodi dell'anno. Ogni anno si producono in alpeggio non più di 1500 forme, dal peso di 8/12 chilogrammi. Una produzione di nicchia, consumata da intenditori che prenotano il formaggio di anno in anno. In realtà, già agli inizi del 1900, con la denominazione "formaggio di monte" era indicata tutta la produzione casearia dell'Alta Valle. Le caratteristiche e la delimitazione geografica del Formai de Mut dell'Alta Valle Brembana sono definite dalla legge 125 / 54, sulle denominazioni di origine e tipiche dei formaggi. Dal 1985 è stata attribuita a questo formaggio la Denominazione di Origine Controllata (DOC) e dal 1996 la Denominazione di Origine Protetta (DOP).
  • È un formaggio a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca intero. Nella fase di produzione il latte di vac ca viene messo in caldaie, normalmente di rame, dalla capienza di 300 400 litri e coagulato a 35-37°C in 30 minuti, con caglio liquido di vitello. Rotta la caglia in piccoli pezzi di dimensione massima pari ad un chicco di riso, si passa alla cottura a 4547 °C e poi ad una rimescolatura fuori dal fuoco. Dopo 20 minuti circa di riposo, durante il quale la caglia si deposita sul fondo, con tele filtranti chiamate "pate" si estrae il tutto e lo si pone nelle fascere dove tramite pressatura e con diversi capovolgimenti si fa fuoriuscire il siero. Dopo 48 ore si effettua la salatura o a secco, o in salamoia.
  • La stagionatura minima è di 45 giorni e deve avvenire in ambienti che mantengono una temperatura tra gli 8 e i 13 °C, con umidità costante.
  • Le forme hanno, di norma, un diametro tra i 30 e i 40 centimetri con uno scalzo, diritto o leggermente convesso, di 8-10 cm d'altezza.
    Il peso varia dagli 8 ai 12 chili. La crosta è sottile, compatta di colore paglierino tendente al grigio con la stagionatura. La pasta è avorio paglierino, elastica e compatta, con una occhiatura diffusa detta ad "occhio di pernice". L'aroma caratteristico conserva la fragranza delle erbe e varia da alpeggio ad alpeggio. Il sapore è delicato, non piccante e poco salato.